Diego e Lucia

Diego e Lucia

sabato 31 luglio 2010

La Grande abbuffata

Ancora pioggia, niente parco dunque, si opta per mattino in centro città e pomeriggio al cinema.
Ovviamente, come sempre quando piove, siamo finiti al grande Centro Commerciale ( non-)luogo accuratamente evitato a casa, ma qui spesso frequentato perchè comodo e sicuro. Qui tutto si può avere, tutto si può comprare: abiti, giochi, cinema, cibo.
Il cibo appunto, riflettevo con Diego come buona parte della giornata graviti intorno alla rappresentazione, la ritualità, la densità fisica e simbolica del cibo. Attraverso l’aspetto rituale, la stilizzazione della preparazione, della consumazione e dell' allestimento del cibo ci scambiamo informazioni, messaggi, modi di pensare. I bimbi ci dicono che hanno o hanno avuto molta fame, e che a loro non interesssa sperimentare nuovi sapori, sono affezionati al solito cibo che evidentemete li ha saziati e che li rassicura e sono soprattutto attenti alla quantità, vogliono il piatto pieno di tutto.
Da parte nostra noi genitori abbiamo l'idea ossessiva che il cibo ci rappresenti e non a caso i nostri primi interventi educativi si sono focalizzati sulla questione del cibo.
Devo dire che ci siamo venuti incontro: noi abbiamo dovuto imparare con fatica ad essere rispettosi dei loro gusti ( all'inizio li guardavamo inorriditi) e loro a rispettare le regole del bon ton che gli abbiamo insegnato ( ora Miguel mangia un pezzo di pollo fritto con forchetta e coltello)
Abbiamo notato che da qualche giorno Miguel e Brayan addirittura avanzano il cibo nel piatto ( panseta plena mami dice Brayan). A noi piace pensare che significhi che la Grande Fame sia finita, che di altro alimento ora vi sia necessità, che di noi ora possano fidarsi e che a loro non mancherà mai più il cibo.
Lucia

venerdì 30 luglio 2010

Si inizia con la routine!

Il menù odierno prevedeva: mattinata, incontro con i fratelli al parco per la partitella di pallone, giostre e ritorno ognuno a casa sua per il pranzo e per il resto della giornata; pomeriggio, escuela di italiano, film in DVD e passeggiata; sera, cena a casa, lotta e nanna. Lucia tappata in casa per il raffreddore (siamo nell'inverno colombiano pioggia e umidità molto peggio di Pordenone, riscaldamento nelle case neanche a parlarne), sono andato da solo con Miguel e Brayan al parco dove Miguel ha dato sfogo alla sua passione principale, la pelotas, con aggressività e determinazione stupefacente (a ogni mio errore, la delusione nei suoi occhi aumentava). Oggi abbiamo avuto uno spettatore fisso, un poliziotto della security del parco, che non ci ha mollato un momento dalla partitella alle giostre e verso i taxi per il ritorno. ?Siamo solo una banda bizzarra o dobbiamo temere per i nostri marsupi e zaini abbandonati sulle panchine mentre rincorriamo 4 scatenati? Avendo ripetuto oggi esattamente le cose che abbiamo fatto ieri -tranne il pranzo al ristorante del parco-, ed avendo loro chiaramente anticipato il programma della mattinata, i bambini erano relativamente tranquilli: Nelson, il più grande, molto responsabile, teneva tutto sotto controllo ed interveniva alla bisogna; Miguel ancora un pò ansioso per German, è giunto a proporsi per comprargli qualcosa che mamma Elena e papà Enrico gli avevano negato. Risultato, tanti lacrimoni di German!
Oggi, con Lucia, abbiamo fatto un piccolo esperimento: io sono andato a pranzare da solo con Miguel in pizzeria e lei è rimasta a casa a pranzo con Brayan. Risultato, aumento dell'intimità tra me e Miguel e tra Lucia e Brayan con diminuzione dei capricci serali e accenni (a cena) di Miguel del suo passato nella Finca (piccola azienda agricola familiare dove ha vissuto fino a novembre 2008 e dove ci ha detto che andava a cavallo). Anche Brayan ci ha raccontato qualcosa successa nella Finca con un asino, ma poco abbiamo capito! Questo a noi sembra un gran passo avanti, in una settimana si è creato un livello di fiducia e intimità a cui non pensavamo di arrivare. Per questo siamo grati a tutti coloro che ci hanno ben consigliato, a partire da Monica, Giuseppe e Belen.
Dimenticavo: nel pomeriggio Lucia ha sgridato Miguel che proprio non muore dalla voglia di leggere e fare semplici esercizi di italiano (a settembre dovrebbe iniziare scuola da noi, quindi fra circa 50 giorni). Lui si è rinchiuso nel suo silenzio accusatorio, muso contro il cuscino, non risponde, non piange etc. Dopo alcuni minuti gli sono andato vicino per parlargli, e gli ho detto che se il suo passato non è stato felice, noi eravamo venuti sin qua per cercare di dargli un mejor futuro, per il quale l'educazione è un aspetto importante. In un attimo si è alzato, ha dato un bacio a Lucia ed è rimasto fisso vicino a lei a fare gli esercizi al computer! Strabiliante, spero che non sia solo stato merito del mio alito alla cerveza che lui detesta!
Hasta manana
diego

giovedì 29 luglio 2010

Tutto scorre


Oggi giornata "liquida"

Liquida come l'acqua della piscina del parco dove stamane ci siamo incontrati tutti. E' stato bello, divertente, i bambini si sono scambiati dei regalini e le merende, hanno giocato con tutti i giochi disponibili e poi appunto , tutti in piscina. Io e Diego abbiamo ricevuto una bella lettera da Nelson che è sempre pieno di attenzioni per tutti. Ci augura un feliz tiempo insiema a Miguel e a Brayan. Ha consegnato una lettera anche a Miguel invitandolo a comportarsi bene perchè ha una famiglia che lo ama. Chiaramente il riferimento è a ieri.

Liquida come la pioggia che nel pomeriggio è scesa continuamente e che ci costringe in casa. Fuori nubi basse, dentro panni umidi che non asciugano mai. Per un pò ho seguito i bimbi per l'ora di scuola pomeridiana poi Diego è uscito per delle faccende e io ho ceduto a quello che non si dovrebbe mai fare: ho parcheggiato i bimbi davanti alla TV. Avevo voglia di isolarmi davanti al mio PC, di scrivere alle amiche, di leggere la posta, di seguire le news sul sito del Corriere. E l'ho fatto. Bambini tranquilli un poco annoiati, mamma riposata.

Liquida come la fluidità dei sentimenti di questi giorni. Tutto scorre e la metafora è semplice è quella del fiume anche se il punto di vista non è quello fisso dalla sponda, ma essere nel fiume anzi essere il fiume. l'Io natante trasportato (qualche volta anche travolto) dalla corrente . Tutto scorre non si sfugge

Liquida come il buon Shiraz cileno che ci siamo bevuti stasera a cena, ottimo catalizzatore di buon umore e pensieri positivi
Lucia

mercoledì 28 luglio 2010

Alle montagne russe delle emozioni






Che mercoledì 28 luglio sarebbe stata, per noi, una giornata ancora più particolare lo sapevamo da quando l'Istituto Colombiano del Benestar Familiar (ICBF) ci ha affidato Miguel Angel e Brayan Camillo 5 giorni prima. In 5 giorni di convivenza, infatti, la coppia adottiva ed i bambini devono decidere se si piacciono e se il percorso adottivo possa continuare (la cosidetta Integracion). Alle 11 era fissato l'incontro con la direttrice dell'ICBF e con la nostra avvocatessa che cura tutte le pratiche. Se tutto va bene, l'ICBF firma il documento dell'Integracion necessario all'avvocato della coppia per presentare istanza di adozione al tribunale competente e da li inizia la parte legale/amministrativa con montagne di documenti etc.
Bene, l'ansia incomincia a salire alle 7.30 del mattino, dopo che la sera prima io avevo decisamente perso la pazienza con Brayan che mi prendeva per i fondelli a causa del mio improbabile spagnolo: risultato, Brayan tiene il muso per 2 minuti, mentre Miguel si chiude in se stesso a lungo. Oddio, e se domani dicono alla psicologa dell'ICBF che ho perso la pazienza? E invece niente, i pupi si svegliano di ottimo umore, gran colazione durante la quale gli comunichiamo che nel pomeriggio finalmente incontreranno i fratelli che non vedono da mesi con vari incastri tra le famiglie sotitute (Miguel e German da una parte e Nelson e Brayan da un'altra).
Alle 11 inizia l'esame allICBF: incontro rapido e indolore con la direttrice (vicaria) che chiede a Miguel se si trova bene con noi e perchè: risposta, sì perchè papi mi compra di tutto! Stessa domanda e stessa risposta a Brayan, il quale aggiunge però -su evidente pressione- che sono affettuoso. Buongiorno, tanti auguri, fateci sapere come va e via di corsa con l'avvocata a presentare istanza al tribunale di Manizales. Comunichaimo all'avvocata che andremo 10 giorni al mare a Cartagena tutti 8 assieme ad attendere la sentenza di adozione piuttosto che rimanere sotto la pioggia ed il freddo di Manizales e si va a festeggiare al ristorante e poi alle giostre! E' fatta, possiamo rilassarci e goderci il meritato riposo e iniziare a proiettarci nella parte genitoriale (vedi mio blog di ieri e risposta di Gaia, mia nipote!). Sensazioni varie, difficilmente sintetizzabili, ma tutte positive ed ottimiste -sebbene da qualche parte della mente aleggino i vari memento che le tempeste si scateneranno più facilmente dopo il ritorno a casa.
Con questo spirito decisamente euforico andiamo ad incontrare Nelson e German con Elena ed Enrico. Fantastico incontro, abbracci baci commozione a fiumi giochi urla , insomma gran festa e tutti felici. Tutti tranne uno, Miguel, che non voleva più andare via da li, dai suoi fratelli, perchè voleva stare con German, il fratellino più piccolo con il quale stava nella famiglia condivisa. Piange,non vuole uscire, si butta a terra e si aggrappa alle sedie al tavolo. Boom, tutti giù per terra! Ed eccoci a guardarci negli occhi e a ri-prendere coscienza che l'adozione è accoglienza basata sulla condivisione del dolore. Era lui, il dolore della separazione -in questo caso delle separazioni, prima dalla madre e poi dal fratello- il convitato di pietra. Non aspettava altro che lo spettro della ri-separazione si presentasse a Miguel per farci ripiombare con i piedi per terra e ricordarci i drammi che portano i bambini ad aessere accolti da una nuova famiglia. Miguel, 9 anni, è stato grandissimo: rannicchiato in un angolo per 5 minuti, Nelson appiccicato che non lo ha mollato un istante, tutti gli altri in silenzio, deve aver rivissuto il film della sua vita. Finchè, a un certo punto, ha deciso che era il momento di uscire. Ha preso le scarpe che gli ha portato German ed è uscito con tutti noi, tutti fuori - e domani è un altro giorno.
Diego

La Cognizione del Dolore











Carissimi, qui le emozioni hanno le stesse escursioni del clima: caldo, freddo, caldo, caldissimo, pioggia, freddo, caldo. Tutto in poche ore. Una ginnastica emotiva notevole.

Scusate se il racconto di oggi è ripetuto 2 volte ( versione Lucia e versione Diego) , ma ne abbiamo bisogno.




Stamattina alle 11.00 abbiamo avuto l'incontro presso l'ICBF per la cosidetta Integracion atto che formalizza di fatto il nulla osta da parte dell'ICBF al procedre con l'adozione presso il Tribunale dei minori. Dovrebbe essere un momento di approfondimento e verifica che l'abbinamento della coppia e dei bimbi funzioni. Eravamo un preparati ad un lungo colloquio da strizzzacervelli, mi ero preparata i punti focali da discutere con la psicologa, abbiamo portato il loro quaderni e loro disegni, ero anche curiosa ( e un pò ansiosa) di vedere la reazione dei bimbi alle domande della direttrice. Di fatto invece il nostro incontro si è risolto in puro atto formale: a noi genitori ci è stato chiesto se le cose andavano bene, se i bimbi erano adeguati alle nostre aspettative e se intendevamo procedere con l'adozione (qui abbiamo sgranato gli occhi: ma che razza di domanda è?!!). Poi si è rivolta a Miguel: stai bene con il tuo papito, stai bene con la tua mamita, cosa ti piace di papito cosa ti piace di mamita. Risposta: papito mi compra cose, mamita mi prepara i pasti. Immaginate le nostre facce. Una sintesi estrema pragmatica e cruda coerente però in chi convive da sempre con un istinto di sopravvivenza ipertrofico.


Brayan che è più scaltro e attrezzato per i rapporti sociali ci ha salvato tutti dall' atmosfera imbarazzante che si era creata, ha capito infatti che doveva dire l'unica cosa che tutti aspettavano "... y mucho amor "


Così con un respiro di sollievo abbiamo ottenuto il documento firmato e in tutta fretta siamo andati in tribunale e alle 12.00 era tutto finito e un pò frastornati ci siamo trovati al risorante a festeggiare l'evento con una scodella di frjoles ( fagioli) uno dei loro cibi preferiti ( e qui apro una parentesi per ricordare la mia cara nonna Lucia famosa per essere una grande estimatrice di fagioli che sicuramente sarà contenta e fiera di questi ninos divoratori di legumi).



Ma la grande vera emozione del giorno era prevista nel pomeriggio di oggi. Avevamo infatti deciso con Elena ed Enrico di organizzare per il pomeriggio l'incontro dei 4 fratellini. Si è deciso di incontrarci a casa di Elena per festeggiare il suo compleanno.
Lo abbiamo detto ai bambini e, felici, si è deciso di passare al centro commerciale per comprare un regalino ad Elena a Nelson e a German.

L'incontro è stato emozionante, i bimbi felici si sono subito messi a giocare. Nelson, il più grande dei fratelli, ha fatto gli onori di casa. Tutto bene dunque, noi genitori a parlare, i bimbi di là a ridere e a giocare. La festa, le foto, la torta, i regali. Arriva l'ora dei saluti e di andare a casa. Miguel si raggomitola sul divano come spesso fa per attirare l'attenzione quando è contrariato per un rimprovero o per un diniego: bastano un pò di coccole e tutto si risolve. Questa volta no. Si chiude in rifiuto ostinato, German lo raggiunge e si mette accanto nella stessa identica posizione come per dire: questa volta non ci separerete mai. Miguel esplode in un pianto disperato e disperante per noi tutti che eravamo attorno impotenti. Ho provato raramente un dolore così forte. Smesso di piangere si è rifugiato in un angolo della stanza in un groviglio di ostinato mutismo. Diego ha usato la sua naturale sensinbilità nel gestire questo momento e ha fatto sì che tutta la famiglia uscisse di casa per accompagnarci fino in strada. Miguel si è ricomposto, si è alzato , si è vestito, è uscito docile, al marciapide si è fermato si è girato a cercarmi mi ha dato la mano, un bacio e insieme abbiamo attraversato la strada. Perchè questo bambino è stato capace di gridare il suo dolorre, di provare a ribellarsi, a riprendersi e a rassicurarci. Tutto da solo.
Abbiamo improvvisato una partitella di calcio in mezzo alla strada e ci siamo lasciati serenamente con la promessa di trovarci tutti domani al parco.
Stasera abbiamo cenato con patatine, choco crisp e caramelle. Poi lotta con i cuscini sul lettone. Stasera tutto è concesso
Lucia

martedì 27 luglio 2010







La luna di miele continua sotto la pioggia

Bene, sono passati 4 giorni (solo? mi sembra un anno!) da quando la cicogna nel suo giro del mondo mi ha catapultato tra gli uomini (il passaggio da maschio ad uomo avviene con l'assunzione di paternità -ed è stato questa assunzione di responsabilità del genere maschile il vero motore della sviluppo della civiltà umana, checchè ne dicano le donne!). Quindi anch'io - all'ultimo minuto valido, dopo 54 anni da quando (la stessa?) cicogna mi ha depositato su questa terra- ho compiuto questo gesto. Penso di meritarmi un benvenuto dagli altri maschi che sono diventati uomini, o no? Se a qualcuno interessa approfondire l'argomento sono pronto..
Uscendo dalla noiosa autorefernzialità, vi aggiorno sullo sviluppo di questa vicenda a quattro + quattro, una trazione megaintegrale che ci permetterà di affrontare terreni scivolosi, nevosi, impervi, dribblare psicologi, scartare assistenti sociali, tribunali, genitori apprensivi etc. Ciò che io ho visto fare in questi 4 giorni a Miguel Angel and Brayan Camillo ovviamente non lo potevo immaginare. Per quanto abbia tenuto a zero le aspettative per non turbare e turbarmi, vedere due esserini provenienti dalle piantagioni di caffè che un giorno andavano a scuola e tre giorni lavoravano nei campi usare la mia Nikon D90 ed il mio Iphone come nulla fosse è stata una discreta esperienza (più o meno come quando ho publicato il primo articolo su AIDS) - il primo giorno al parco, Miguel ha fatto una ventina di foto in sequenza del sottoscritto che giocava al pallone e la sera le faceva scorrere in sequenza rapida per creare effetto cinema. Brayan (7 anni) ha preso l'Iphone, si è scaricato Shakira (senza password) e si è messo a ballare. Prima sintesi: confermo quello che ho imparato al corso di direzione aziendale Bocconi: al mondo sopravvive chi si sa adattare, cioè modificarsi tempestivamente al mutare del contesto (più meno quello che diceva Darwin). Loro lo sanno fare, per la prima volta entrati in un cinema mi hanno costretto ad uscire per andare a comprare il popcorn perchè al cinema la gente mangia il popcorn. Però gli svantaggi di partenza non si possono azzerare in pochi giorni, neanche in Colombia dove i bambini affidati alle strutture pubbliche sono trattati in modo eccellente da tutti i punti di vista. E questo noi lo abbiamo potuto vedere dal loro rapporto con il cibo: non sono in grado di capire che a loro il cibo non mancherà mai più (crisi permettendo) e quindi si adattano a questo mutato contesto abbuffandosi come i peggiori medici ai buffet dei congressi (adesso che ci penso, un paio di volte ai congressi del CRO mi sono abbuffato indegnamente anch'io della crostata di mele). Si passa dallo yogurt alla verdura avanzata nei nostri piatti, al fatto che appeni ti giri dal piatto ti sparisce quel pezzo di carne che ti eri tenuto per ultimo- io sono solo riuscito a salvare n prezioso bicchiere ivino rosso cileno). A proposito, Lucia ha preparato la cena, i bimbi sono nervosi e io vi saluto affettuosamente con tanti besos.
Diego

venerdì 23 luglio 2010

A Casa







Miguel Angel e Brayan Camilo




I Fantastici Due

Ecco ci siamo. Sono le 22.30 e nei letti dormono Miguel Angel, Brayan Camilo e Diego.
Ragazzi che emozione! Questi ninos sono fantastici, siamo stupiti dalla prontezza di spirito e dall'intelligenza vivace di questi bambini. Sono affettuosi, giocosi, attenti, sensibili, perfino educati.
Durante il colloquio con la direttrice dell'ICBF che ha preceduto l'incontro eravamo emozionati e commossi, ma quando Miguel Angel e Brayan Camilo sono entrati stranamente non abbiamo pianto. La loro naturale affettività ha reso quel momento allegro e giocoso. Sono sicuri, dignitosi, discreti ci quardano dritti negli occhi e capiscono e poi ci aiutano traducendo perfettamente il nostro ridicolo spagnolo. Ci chiediamo come fanno questi bambini ad essere così nonostante il dolore, nonostante il poco che hanno ricevuto, nonostante le tante famiglie che hanno avuto ( mamita por siempre mi hanno detto con un filo di incertezza).
Siamo andati a spasso per il quartiere, abbiamo fatto alcuni acquisti hanno scelto loro senza incertezza, hanno scattato foto con la Nikon di Diego (cosa mai concessa ad alcuno) hanno usato i nostri IPhone, e se Diego non interveniva avrebbero usato anche il suo PC ( e no il PC di Diego NO !). Hanno anche apprezzato molto la grande TV al plasma schermo piatto del nostro appartamento, molto meglio, mi dicono, della Tv quadrata con il grosso tubo catodico. Per dire.
Sono veramente fantastici, penso che ne vedremo delle belle.
Concludo con questa immagine: Diego che viene nel letto dei bimbi per il bacio della buona notte dopo il bagno, i giochi e le preghierine, Brayan Camilo tenerissimo lo abbraccia, gli accarezza il capo e con occhi dolcissimi gli dice "calvito".
Hasta pronto
Lucia

giovedì 22 luglio 2010

Paura, paura, paura... paura di essere inadeguata, paura di non farcela, paura di non piacere, paura di non comunicare, di non riuscire a creare il feeling
Insomma non sono mai stata con un bambino per più di 2 -3 ore, non ho mai fatto da mangiare 3 volte al giorno TUTTI i giorni, e poi lo spagnolo...Dunque la situazione con la lingua spagnola attualmente è questa: Elena lo parla benissimo, Enrico parla l'ispanico-veneziano del Lido, Diego parla uno spagnolo creativo ( tipo vamos a raccatar lo ninos) comunque molto efficace, io invece parlo con quel che ricordo dei testi delle canzoni degli Inti Illimani. E' ovvio che sono preoccupata.
La notte scorsa eravamo molto tesi. Diego non ha chiuso occhio, io ho ho avuto un sonno invaso da incubi. Aspettavamo notizie da Elena ed Enrico che non arrivavano. Finalmente questa mattina li abbiamo sentiti: è stato emozionante sentire il loro racconto. E' andato tutto bene, sono felici io ho parlato con Nelson che mi raccomadato i suoi fratellini, è stato dolcissimo!
Bene domani tocca a noi.
Un abbraccio a tutti voi
Lucia

mercoledì 21 luglio 2010

A Manizales


Vilma, la incaricata dell'ICBF che ci assiste a Manizales, ci dice che da ieri il tempo quì è bello e ha smesso finalmente di piovere. Bene è di buon auspicio. Oggi Vilma ci ha accompagnato a fare un piccolo tour della città. Il nostro appartamento è nel quartiere di Cable Plaza.

Un pensiero e una preghiera per Elena ed Enrico che oggi hanno incontrato i loro bimbi



Il viaggio è eccitante, il paesaggio mozzafiato. Storditi dal clima tropicale e dal frastuono dell'autobus, passiamo attraverso i quartieri periferici di Pereira dove l'autista applica il codice colombiano attraverso il brulicare dei paisas indaffarati.

Da Bogotà a Manizales...passando per Pereira




Dopo circa 9 ore di permanenza in aereoporto a Bogotà, decidiamo di prendere un volo per Pereira per proseguire poi per Manizales in autobus. Nonostante tutto siamo contenti ed eccitati all'idea di attraversare una delle zone più belle della Zona Cafetera.

martedì 20 luglio 2010


Eccoci in aereoporto a Bogatà in attesa di imabarcarci per Manizales. Oggi, 20 luglio Festa nazionale per L'Indipendenza della Colombia.

Qui siamo con Alejandro studente di filosofia di Manizales .

lunedì 12 luglio 2010

Ultima tappa burocratica: il visto

Oggi abbiamo ottenuto il visto da parte del Console della Colombia in Milano. Ultima delle procedure da espletare in Italia prima della partenza. Non ci sembra vero che sia andato tutto liscio, che abbiamo chiuso con apostille, uffici competenti, sportelli con orari improbabili. Fine. Si parte.