Diego e Lucia

Diego e Lucia

mercoledì 28 luglio 2010

Alle montagne russe delle emozioni






Che mercoledì 28 luglio sarebbe stata, per noi, una giornata ancora più particolare lo sapevamo da quando l'Istituto Colombiano del Benestar Familiar (ICBF) ci ha affidato Miguel Angel e Brayan Camillo 5 giorni prima. In 5 giorni di convivenza, infatti, la coppia adottiva ed i bambini devono decidere se si piacciono e se il percorso adottivo possa continuare (la cosidetta Integracion). Alle 11 era fissato l'incontro con la direttrice dell'ICBF e con la nostra avvocatessa che cura tutte le pratiche. Se tutto va bene, l'ICBF firma il documento dell'Integracion necessario all'avvocato della coppia per presentare istanza di adozione al tribunale competente e da li inizia la parte legale/amministrativa con montagne di documenti etc.
Bene, l'ansia incomincia a salire alle 7.30 del mattino, dopo che la sera prima io avevo decisamente perso la pazienza con Brayan che mi prendeva per i fondelli a causa del mio improbabile spagnolo: risultato, Brayan tiene il muso per 2 minuti, mentre Miguel si chiude in se stesso a lungo. Oddio, e se domani dicono alla psicologa dell'ICBF che ho perso la pazienza? E invece niente, i pupi si svegliano di ottimo umore, gran colazione durante la quale gli comunichiamo che nel pomeriggio finalmente incontreranno i fratelli che non vedono da mesi con vari incastri tra le famiglie sotitute (Miguel e German da una parte e Nelson e Brayan da un'altra).
Alle 11 inizia l'esame allICBF: incontro rapido e indolore con la direttrice (vicaria) che chiede a Miguel se si trova bene con noi e perchè: risposta, sì perchè papi mi compra di tutto! Stessa domanda e stessa risposta a Brayan, il quale aggiunge però -su evidente pressione- che sono affettuoso. Buongiorno, tanti auguri, fateci sapere come va e via di corsa con l'avvocata a presentare istanza al tribunale di Manizales. Comunichaimo all'avvocata che andremo 10 giorni al mare a Cartagena tutti 8 assieme ad attendere la sentenza di adozione piuttosto che rimanere sotto la pioggia ed il freddo di Manizales e si va a festeggiare al ristorante e poi alle giostre! E' fatta, possiamo rilassarci e goderci il meritato riposo e iniziare a proiettarci nella parte genitoriale (vedi mio blog di ieri e risposta di Gaia, mia nipote!). Sensazioni varie, difficilmente sintetizzabili, ma tutte positive ed ottimiste -sebbene da qualche parte della mente aleggino i vari memento che le tempeste si scateneranno più facilmente dopo il ritorno a casa.
Con questo spirito decisamente euforico andiamo ad incontrare Nelson e German con Elena ed Enrico. Fantastico incontro, abbracci baci commozione a fiumi giochi urla , insomma gran festa e tutti felici. Tutti tranne uno, Miguel, che non voleva più andare via da li, dai suoi fratelli, perchè voleva stare con German, il fratellino più piccolo con il quale stava nella famiglia condivisa. Piange,non vuole uscire, si butta a terra e si aggrappa alle sedie al tavolo. Boom, tutti giù per terra! Ed eccoci a guardarci negli occhi e a ri-prendere coscienza che l'adozione è accoglienza basata sulla condivisione del dolore. Era lui, il dolore della separazione -in questo caso delle separazioni, prima dalla madre e poi dal fratello- il convitato di pietra. Non aspettava altro che lo spettro della ri-separazione si presentasse a Miguel per farci ripiombare con i piedi per terra e ricordarci i drammi che portano i bambini ad aessere accolti da una nuova famiglia. Miguel, 9 anni, è stato grandissimo: rannicchiato in un angolo per 5 minuti, Nelson appiccicato che non lo ha mollato un istante, tutti gli altri in silenzio, deve aver rivissuto il film della sua vita. Finchè, a un certo punto, ha deciso che era il momento di uscire. Ha preso le scarpe che gli ha portato German ed è uscito con tutti noi, tutti fuori - e domani è un altro giorno.
Diego

1 commento:

  1. Sembra incredibile: superate in un attimo le prove propedeutiche ad altri percorsi amministrativo-legali (ma quando finiranno questi ulteriori ostacoli?) e poi proprio la parte della giornata che si poteva pensare dedicata per intero solo a festeggiamenti (considerati anche i multipli motivi!) porta con sè tanto dolore. Ma no, non è incredibile: è anzi la reazione più normale di un bimbo che proprio quando si sente più felice, vorrebbe non finisse più e tanto più accresciuta, rispetto ai comuni capricci, in bimbi come Miguel e i fratellini, vissuti tra un distacco e l'altro, una vita di precarietà, la paura di perdere tutto di nuovo.
    Eppure ce l'avete fatta in questa occasione e ce la farete in futuro perchè lo si legge già nel vostro doppio racconto (di cui vi ringraziamo di cuore): siete stati presenti e vicini, gli avete trasmesso la sicurezza di esserci, c'è la "normale sensibilità" di Diego, cui fa riferimento Lucia, c'è la grande forza di Miguel di attraversare le 4 fasi ben descritte da Lucia da solo, come sottolineate entrambi e ci sono la solidarietà e l'unione tra fratelli che si uniscono al grande affiatamento di coppia dei genitori, che i bambini avvertono come loro punto di forza.
    A tutto ciò aggiungete il vostro grande desiderio di paternità e maternità che già da solo vi ha spinto e vi sorregge nell'affrontare insieme tutto questo, la vostra cultura, educazione, forza e temperamento, la vostra esigenza comune di raccontarvi e l'aiuto di tutte le persone care che vi circondano.
    Poi più potrete farli stare anche tra loro il più possibile insieme e sempre meno avvertiranno il timore (passata la disperazione) di non rivedersi. Programmi che per altro avete già fatto: oggi al parco e poi soprattutto 10 giorni insieme al mare. E una volta in Italia? mi piacerebbe possiate confermarmi che abitate vicini ad Elena ed Enrico.
    Riuscirete nel tempo e pure semplicemente con i gesti più comuni ma sinceri della quotidianità, anche una volta tornati a casa, a far sì che sentiranno di essere stati finalmente "fortunati" ad avere anche loro una FAMIGLIA, per di più unita COME LA VOSTRA E soprattutto POR SIEMPRE!
    Spero possiate trascorrere tutti e 8 un periodo di vere vacanze a Cartagena e, anche se in ritardo, auguri ad Elena per il suo compleanno.
    Vi abbraccio
    Antonella

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