Diego e Lucia

Diego e Lucia

mercoledì 28 luglio 2010

La Cognizione del Dolore











Carissimi, qui le emozioni hanno le stesse escursioni del clima: caldo, freddo, caldo, caldissimo, pioggia, freddo, caldo. Tutto in poche ore. Una ginnastica emotiva notevole.

Scusate se il racconto di oggi è ripetuto 2 volte ( versione Lucia e versione Diego) , ma ne abbiamo bisogno.




Stamattina alle 11.00 abbiamo avuto l'incontro presso l'ICBF per la cosidetta Integracion atto che formalizza di fatto il nulla osta da parte dell'ICBF al procedre con l'adozione presso il Tribunale dei minori. Dovrebbe essere un momento di approfondimento e verifica che l'abbinamento della coppia e dei bimbi funzioni. Eravamo un preparati ad un lungo colloquio da strizzzacervelli, mi ero preparata i punti focali da discutere con la psicologa, abbiamo portato il loro quaderni e loro disegni, ero anche curiosa ( e un pò ansiosa) di vedere la reazione dei bimbi alle domande della direttrice. Di fatto invece il nostro incontro si è risolto in puro atto formale: a noi genitori ci è stato chiesto se le cose andavano bene, se i bimbi erano adeguati alle nostre aspettative e se intendevamo procedere con l'adozione (qui abbiamo sgranato gli occhi: ma che razza di domanda è?!!). Poi si è rivolta a Miguel: stai bene con il tuo papito, stai bene con la tua mamita, cosa ti piace di papito cosa ti piace di mamita. Risposta: papito mi compra cose, mamita mi prepara i pasti. Immaginate le nostre facce. Una sintesi estrema pragmatica e cruda coerente però in chi convive da sempre con un istinto di sopravvivenza ipertrofico.


Brayan che è più scaltro e attrezzato per i rapporti sociali ci ha salvato tutti dall' atmosfera imbarazzante che si era creata, ha capito infatti che doveva dire l'unica cosa che tutti aspettavano "... y mucho amor "


Così con un respiro di sollievo abbiamo ottenuto il documento firmato e in tutta fretta siamo andati in tribunale e alle 12.00 era tutto finito e un pò frastornati ci siamo trovati al risorante a festeggiare l'evento con una scodella di frjoles ( fagioli) uno dei loro cibi preferiti ( e qui apro una parentesi per ricordare la mia cara nonna Lucia famosa per essere una grande estimatrice di fagioli che sicuramente sarà contenta e fiera di questi ninos divoratori di legumi).



Ma la grande vera emozione del giorno era prevista nel pomeriggio di oggi. Avevamo infatti deciso con Elena ed Enrico di organizzare per il pomeriggio l'incontro dei 4 fratellini. Si è deciso di incontrarci a casa di Elena per festeggiare il suo compleanno.
Lo abbiamo detto ai bambini e, felici, si è deciso di passare al centro commerciale per comprare un regalino ad Elena a Nelson e a German.

L'incontro è stato emozionante, i bimbi felici si sono subito messi a giocare. Nelson, il più grande dei fratelli, ha fatto gli onori di casa. Tutto bene dunque, noi genitori a parlare, i bimbi di là a ridere e a giocare. La festa, le foto, la torta, i regali. Arriva l'ora dei saluti e di andare a casa. Miguel si raggomitola sul divano come spesso fa per attirare l'attenzione quando è contrariato per un rimprovero o per un diniego: bastano un pò di coccole e tutto si risolve. Questa volta no. Si chiude in rifiuto ostinato, German lo raggiunge e si mette accanto nella stessa identica posizione come per dire: questa volta non ci separerete mai. Miguel esplode in un pianto disperato e disperante per noi tutti che eravamo attorno impotenti. Ho provato raramente un dolore così forte. Smesso di piangere si è rifugiato in un angolo della stanza in un groviglio di ostinato mutismo. Diego ha usato la sua naturale sensinbilità nel gestire questo momento e ha fatto sì che tutta la famiglia uscisse di casa per accompagnarci fino in strada. Miguel si è ricomposto, si è alzato , si è vestito, è uscito docile, al marciapide si è fermato si è girato a cercarmi mi ha dato la mano, un bacio e insieme abbiamo attraversato la strada. Perchè questo bambino è stato capace di gridare il suo dolorre, di provare a ribellarsi, a riprendersi e a rassicurarci. Tutto da solo.
Abbiamo improvvisato una partitella di calcio in mezzo alla strada e ci siamo lasciati serenamente con la promessa di trovarci tutti domani al parco.
Stasera abbiamo cenato con patatine, choco crisp e caramelle. Poi lotta con i cuscini sul lettone. Stasera tutto è concesso
Lucia

2 commenti:

  1. Allora,
    propongo anche a voi la riflessione che ho postato questa mattina sul blog di Elena ed Enrico, perchè riguarda ovviamente tutti e otto (vedi blog). Il vostro racconto mi stimola un'ulteriore riflessione che è il frutto di un ricordo molto forte che ho direttamente sperimentato con il mio figlio grande Armando, quando all'età di 6 anni lui, in seguito ad un'esperienz legata al suo quotidiano, ha preso consapevolezza del fatto che nella sua vita qualcuno non lo aveva voluto o non era stato in grado di fare il necessario per tenerlo....(leggi abbandono). Anche lui ha manifestato il suo dolore in maniera dirompente e drammatica e nel momento della crisi, nulla potevano i miei tentivi assurdi di compensare, supplire sostituire,calmare, sostenere....utilizzando la parola, la ragione le spiegazioni concrete i dati di fatto.... Era un dolore che doveva uscire e l'unica cosa che io potevo era ESSERCI , STARE ACCANTO A LUI IN SILENZIO, VIVERE IL SUO DOLORE, PORTARLO DENTRO DI ME,CARICARLO SULLE MIE SPALLE E FARLO MIO... In quel momento ho pensato che il mio cuore si spezzasse per la chiara sensazione di impotenza. Poi anche mio figlio, dopo 40 minuti di crisi e di sudore, improvvisamente si è calmato: aveva sputato il rospo, lo aveva condiviso con me e ora sapeva che non era più solo con questo dolore, ma che c'era qualcun altro disponibile a sostenerlo e a viverlo. Ecco quello che vi aspetta e che i vostri figli si aspettano: che voi ci siate, anche in silenzio... le parole servono a poco, le parole volano, voi dovete rimanere li accanto a loro fino a quando loro saranno più sereni e DA SOLI troveranno le energie per ricacciare le lacrime,contenere la paura, sedare il dolore. Ma sapranno che voi non avete paura, che voi CI SIETE !!!! CI SARETE SEMPRE E COMUNQUE, QUALSIASI COSA ACCADA E CHE VOI SIETE FORTI AL PUNTO DA NON MOLLARE!!!!!
    rICORDATE CHE NOI GENITORI ADOTTIVI NON POSSIAMO ELIMINARE IL DOLORE AI NOSTRI FIGLI, DOBBIAMO ESERE COSì CAPACI DA AIUTARLI A SOPPORTARLO, E' UN DOLORE CHE ARRIVERANNO AD ACCETTARE MA CHE NON POTRANNO MAI CANCELLARE!!!!
    GRAZIE PER IL VOSTRO RACCONTO
    vi sono molto molto vicina!!!
    UN CALDO ABBRACCIO
    Monica

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  2. ..............................
    grazie...
    Riccardo e Claudia

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